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stadio Grande Torino


Il Comune di Torino ci informa che lo Stadio Olimpico, ristrutturato in occasione delle Olimpiadi Invernali del 2006 e palcoscenico delle gare casalinghe della squadra granata, sarà intitolato alla memoria del Grande Torino. La decisione all’unanimità e il via libera l’ha dato la Commissione Toponomastica, che ha inoltre stabilito di intitolare una via al terzino della Juventus Andrea Fortunato, morto a 24 anni di leucemia, e un’altra a Orfeo Pianelli, presidente dell’ultimo scudetto del Torino.

Personalmente penso che l’aggettivo olimpico è alla base della rinascita economica di Torino, dopo i colpi di Marchionne. Se lo togliamo allo Stadio Olimpico quell’aggettivo va attribuito in altra modalità alla toponomastica torinese; ad esempio, rinominiamo piazza d’armi in piazza Olimpiadi Invernali del 2006.

Sviluppo e rilancio del turismo e Università, sono realtà rese più organizzate e fruibili dalle Olimpiadi, sono da conservare per il futuro con molta cura per procurare e salvaguardare posti di lavoro. Mamma Fiat ha finito di succhiare soldi allo Stato (a noi) ed è emigrata all’Estero dove paga anche le tasse delle residue attività produttive italiche. Questo con soddisfazione del nostro premierino che preferisce Marchionne ai sindacalisti.

Il profondo rosso nell’attualità economica di Torino, come della Regione, come di molte Aziende Comunali e Regionali è da attribuire oltre che alla Fiat ai dirigenti amministrativi e politici degli ultimi trent’anni che hanno sottoscritto e rinnovato prodotti finanziari derivati a loro proposti come investimento dei fondi disponibili (nostri) di cui non erano in grado di capire la portata negativa. Oltre a sottoscrivere i contratti hanno sottoscritto ampie manleve liberatorie a favore e scarico di responsabilità del proponente finanziario. Con questi chiari di luna continueremo a versare nelle casse del Comune o della Regione tasse, tariffe e prebende varie a fondo perduto, perché quei debiti contratti per investire sono impossibili da ripianare, salvo rinuncia del creditore.

Le Olimpiadi sono state per Torino il trampolino di lancio, costoso, ma determinante per l’economia locale. Certo, come ho già accennato, occorre fare molto per conservare il trend turistico positivo. Spererei anche in qualche dirigente amministrativo illuminato che rinegozi a favore nostro i debiti di cui ho parlato; dai politici non mi aspetto quasi nulla. Fassino sarà rieletto e tenterà nuovamente di vendere le Aziende municipalizzate ai privati alla faccia nostra. Airaudo e Appendino si appenderanno all’opposizione sterile e parolaia. amen

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