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i timori di un progressista


Quasi due decenni di berlusconismo hanno ridotto coloro che, come me, si ritengono saldamente progressisti ad essere più o meno quelli senza rappresentanza. I leader della sinistra (qualcuno teorizza che non esista più questa accezione politica, ma io continuo a crederci) si sono liquefatti in una specie di onanismo ideologico privo di nerbo e sostanza. Ora vedo la speranza Nichi Vendola sorgere all'orizzonte dei miei interessi di parte, ma scottato da troppe vicende politiche recenti ho quasi paura di crederci fino in fondo. Quindi chiedo a Nichi di riflettere su quello che dice perché, gli sarà richiesto il conto, al momento in cui dovesse essere lui e la sinistra a condurre la danza di governo di questa povera Nazione allo sbando. Era il 29 settembre 2010 quando scrivevo queste riflessioni. Sono trascorsi oltre cinque anni da allora, le speranze continuano ad affievolirsi di fronte a un partito che si professa di sinistra, ma opera come avrebbe voluto fare Berlusconi. Quest'ultimo aveva troppo a cuore la cura dei suoi affari per aver tempo di realizzare il suo programma pseudo liberale.

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