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Afghanistan

Serata interessante, presso la Libreria Belgravia di Torino, in compagnia di Maria Morigi che ha presentato il suo “Afghanistan” con ferma pacatezza, evitando ogni implicazione politica o partito preso. Al netto del vasto e variegato contenuto del libro, ciò che più ha colpito la mia attenzione è stato il tema dei “Taliban”. Maria ha evidenziato che quegli uomini dalla lunga barba, che spesso vengono volontariamente confusi con i terroristi tout court, tali non sono. Appartamenti alla etnia Pashtun, che ammonta al 42 per cento della popolazione afghana, sono con tutta evidenza coloro che detengono il potere locale anche quando non si trovano al potere esecutivo. Sono da sempre contrari alla economia del papavero da oppio e sicuramente con questo atteggiamento si sono tirati dietro le antipatie di americani e occidentali in genere, questi ultimi molto interessati all’oppio. La Cia ha utilizzato spesso questa droga per il controllo dei cittadini americani riottosi che furono e sono messi “fuori uso” dall’eroina che dall’oppio deriva. I Talebani sono attualmente al potere perché riconosciuti come interlocutori dall’amministrazione Trump e ora da Biden in continuità con la politica estera americana che non cambia certo al cambiare del “comandante in capo”. Diamo tempo e possibilità al governo talebano e al popolo Afghano tutto di coltivare la vita civile e l’economia secondo i millenari dettami della loro splendida ed indomita cultura.

Maria Morigi si occupa di Afghanistan da più di vent’anni, non è ancora riuscita ad organizzare un viaggio nel Paese anche se, per motivi di studio sociale, storico, archeologico e geopolitico ha visitato i paesi confinanti: Cina, Pakistan e Iran che sono storicamente interconnessi con quella Nazione.

L’Afghanistan è stato sempre nelle mire del colonialismo occidentale, gli inglesi hanno combattuto fin dal XIX secolo ben tre guerre con l’Afghanistan uscendo sconfitti da un popolo che ha sempre salvaguardato la propria indipendenza con caparbietà; soffrendo, ma respingendo l’invasore. Nel 1978 l’allora Unione Sovietica, su richiesta afghana invase a malincuore l’Afghanistan per un decennio. Alla caduta del Muro di Berlino i russi abbandonarono il Paese. Più tardi furono gli Stati Uniti ad invadere l’Afghanistan a causa del terrorismo musulmano che aveva provocato la distruzione delle Torri Gemelle di New York. Questa ultima invasione è appena terminata come abbiamo già visto.

Leggere questo libro permette la comprensione di un grande Paese misconosciuto, ma dalla civiltà millenaria.



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